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NEI MIEI SEMINARI DI FORMAZIONE TECNICHE DI VENDITA I PARTECIPANTI SI ASSUMONO LA RESPONSABILITA' DEI PROPRI RISULTATI

 
 

“Il nostro concorrente X fa molta più pubblicità di noi”; “I prodotti che vendiamo si rompono troppo spesso”; “come faccio a vendere con pagamenti così stretti?”; “la nostra azienda è davvero anticommerciale!”; “i fatturati se li faccia chi sbaglia una consegna dopo l’altra!”. Amenità di questo tipo sono frequenti durante i miei seminari di formazione tecniche di vendita avanzati: parecchi dei partecipanti, all’inizio delle giornate formative, hanno l’idea che i risultati che ottengono dipendano più da condizioni esterne (fortuna, sfortuna, colleghi / capi più o meno abili, il caso, a volte addirittura qualche divinità) che da loro pensieri, decisioni ed azioni. Sfortunatamente  tutto ciò rischia di trasformarsi in una fabbrica di alibi: alibi come quelli riportati nelle prime righe di questo articolo.Chi la pensa così passa la vita ad attendere: attendere finalmente un colpo di fortuna, attendere di essere assunto da un’azienda col miglior prodotto, al miglior prezzo e con i termini di pagamento più lunghi, oppure attendere che i marketing director dei loro concorrenti impazziscano, e la smettano di fare quella pubblicità così di successo. Purtroppo nulla di tutto ciò, di solito, accade. Succede invece spesso il contrario: la fortuna non si presenta, l’azienda ideale non assume, i concorrenti continuano a comperare milioni di grp e ad incollare alla tv il naso dei consumatori.

Quando  sono in aula, durante i miei seminari di formazione tecniche di vendita evoluti, utilizzo simulazioni, filmati, prove speciali, testimonial,  di tutto, insomma, per smontare queste idee davvero autosabotanti. Nel momento in cui chiunque responsabilizzi  qualcuno o qualcosa di esterno a sé stesso per i propri risultati, automaticamente cede potere e possibilità di successo a questo qualcuno, automaticamente privandosene. E’ un po’ come salire sulla propria barca e permettere a qualcun altro di sistemarsi nel pozzetto e timonarla verso una destinazione ignota.

Non funziona, non può funzionare. Rende schiavi di tutto ciò che potrebbe accadere, sottrae potere al venditore e lo pone in balia degli eventi, gli impedisce di esercitare il libero arbitrio e intercetta l’utilizzo del suo pieno potenziale.

Se questo non funziona, cosa altro potrebbe funzionare? Forse il contrario? Proviamo ad effettuare il relativo ragionamento. Dato che, in questo mondo cartesiano, l’azione segue il pensiero che l’ha generata consideriamo, come ipotesi di lavoro, che io desideri imparare lo snowboard. Ho quindi due vie diverse da seguire.

1.       Penso che il riuscire o meno dipenda dalla mia età (oramai un po’ avanzata, non ci posso fare nulla), da quanto il maestro sia efficace nell’insegnarmi (non posso giudicarlo finchè non l’ho messo alla prova), dall’affollamento della pista (meno gente c’è, meglio è), dal tipo di tavola (quelle super costano un sacco, e forse non me le posso permettere). Tutte cose fuori dal mio controllo. Inizio, e cado subito. “Ecco”, dico a me stesso, “lo sapevo che era difficile”. Riprovo, e cado di nuovo subito dopo, e ciò inizia a consolidare l’idea che ci sia qualche condizione ostativa. Alla terza caduta, decido di dar retta alla vocina che mi sta dicendo che la cosa non fa per me, e abbandono il tutto.

2.       Ritengo che riuscire o meno dipenda dalla mia motivazione, dalla mia risolutezza, dal mio entusiasmo e dalla mia resilienza. Certo, alcune cose accessorie potrebbero facilitarmi o meno (tipo di tavola, giornata adatta, maestro eccellente) tuttavia sono io che ci metto l’energia, e quella è la cosa più importante. Parto, e cado subito. “C’era da aspettarselo” mi dico, “ora mi alzo e sposto il baricentro più in avanti”. Lo faccio, e rimango dritto più a lungo, guadagnandomi un importante segnale di successo per il mio cervello. La caduta arriva, in ogni modo. Mi rialzo, e rifaccio, rimanendo in piedi molto più di prima. Il circolo virtuoso è iniziato, e devo solo insistere quanto basta per riuscire.

Quanto, del mio potenziale disponibile, ho utilizzato nei due casi? Sicuramente più nel secondo che nel primo! Il farsi carico dei propri risultati è straordinariamente potenziante, aiuta ad accedere a quantità maggiori di energia e facilita, a parità di difficoltà, il raggiungimento del risultato. Non ne sei convinto? Partecipa ad uno dei miei seminari di formazione tecniche vendita avanzati, e lo potrai verificare!

Inoltre, potresti essere interessato a leggere il mio libro "Xtreme Sales Power©  - Libera la tua potenza di vendita!". Da qui puoi scaricarne gratuitamente un estratto e, se dovesse piacerti, puoi acquistarlo comodamente da casa presso Amazon.

Puoi anche scaricare gratuitamente un altro e-book, dal titolo "Tecniche di vendita inconsce" che fa parte del programma formativo "Xtreme Sales Power".

 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
     
 

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